Mutui di trent’anni, quali tassi di interesse hanno? Qual è il costo totale?

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I mutui più consistenti non possono essere ripagati velocemente: esiste un limite massimo che, spesso, le compagnie impongono agli utenti per quanto riguarda l’importo massimo delle rate. Quindi, come si può facilmente intuire, con rate che non possono superare un limite massimo occorrono molti mesi per pagare un mutuo molto importante come valore. In alcuni casi, ad esempio, il tempo di estinzione di un mutuo può arrivare a superare le tre decine di anni: in questo caso si parla di mutuo trentennale. I mutui trentennali fanno sorgere nella grande maggioranza degli utenti una fondata preoccupazione per quanto riguarda gli interessi.

La preoccupazione che alcuni utenti mostrano nei confronti degli interessi è fondata perché, rispetto a un mutuo molto “rapido”, i servizi trentennali possono maturare una consistente quantità di interessi. Quando ci si chiede quali tassi di interesse abbiano i mutui trentennali, ci si aspetta una semplice cifra, possibilmente bassa, come risposta. Ma come spesso succede quando si parla di economia la soluzione non è mai così semplice: per questo motivo abbiamo deciso che la nostra guida di oggi sarà interamente dedicata a rispondere alla domanda che ci siamo posti nel titolo: quali sono i tassi di interesse dei mutui trentennali? Buona lettura!

Introduzione: il tasso di un mutuo, come funziona?

I tassi dei mutui sono molto difficili da “identificare” perché non sono semplicemente delle cifre che vengono scelte dalle banche o dalle compagnie che prestano il denaro. Ma andiamo con ordine e vediamo come funzionano i tassi d’interesse dei mutui.

Il tasso di interesse è una percentuale di denaro che viene aggiunta alla rata. Quindi, se una rata è di duecento euro, con un tasso di interesse del 2 per cento, la spesa totale sarà di duecentodue euro. Da cosa deriva però la percentuale del tasso d’interesse?

Il tasso di interesse è dato dal TAN e dallo spread. Il TAN, acronimo di tasso annuo nominale, è la percentuale che indica quale sia il tasso di interesse che il richiedente deve cedere alla compagnia che presta il denaro. Il TAN può essere semplificato come “guadagno” dell’azienda. Lo spread invece è un concetto ben più complesso che possiamo semplificare come: la differenza tra il tasso che i mercati richiedono e quello che banche invece decidono di applicare. Per chiarire: più alto è lo spread maggiore è il tasso d’interesse del mutuo.

Come potrete sicuramente aver intuito: i tassi d’interesse dei mutui trentennali, protagonisti della nostra guida odierna, devono il loro valore a due differenti aspetti: le scelte delle banche e il mercato. Ovviamente entrambi gli aspetti appena citati non sono gestibili e nemmeno controllabili dall’utente il quale non può sapere se, ad esempio, nel corso dei trenta anni in cui ripaga il debito possa scoppiare una crisi economica che porti gli interessi del suo mutuo alle stelle. Tutto quello che l’utente può fare è prepararsi e prendere delle precauzioni per fare in modo che il tasso non possa variare in modo esorbitante con conseguenze disastrose.

 I modi in cui un utente può “prepararsi al peggio” sono molti ma nella nostra guida odierna abbiamo deciso di parlarvi dei metodi che si possono utilizzare per controllare le variazioni dei tassi d’interesse dei mutui. Grazie ai metodi che vi spiegheremo nelle prossime sezioni della guida avrete modo di evitare le crescite eccessive nel valore del tasso d’interesse così da poter vivere il vostro mutuo in modo molto più tranquillo! 

Tassi fissi: la scelta più sicura

Iniziamo la parte più interessante della nostra guida parlando del metodo più sicuro per controllare il valore massimo dei tassi di interesse dei mutui trentennali. Stiamo ovviamente parlando dei tassi fissi, la soluzione più scelta tra gli utenti che devono firmare un contratto per un mutuo. Vediamo come funzionano i tassi fissi e perchè sono così sicuri.

Un mutuo con tasso fisso presenta una quantità percentuale di interessi, ad ogni rata, sempre uguale. Questo vuol dire che l’utente ha sempre la sicurezza di una rata sempre uguale anche a distanza di dieci, quindici o trenta anni.  

Come mai ci sentiamo di consigliare così tanto questa tipologia di contratti e perchè sono così sicuri? I mutui con tasso di interesse fisso sfruttano un concetto molto semplice: l’utente non si fa carico di salvaguardare l’azienda da eventuali oscillazioni di mercato, ma sceglie di spendere un po’ di più ogni mese. Per chiarire: i tassi di interesse fissi sono solitamente un po’ più alti rispetti a quelli di qualsiasi altro tipo, come mai? Il motivo è molto semplice: l’azienda si salvaguarda da eventuali oscillazioni nel mercato future (oscillazioni anche molto importanti) chiedendo un po’ più di interessi al mese. Questo “po’ di interessi” è abbastanza difficile da quantificare ma solitamente si tratta di uno 0.5 per cento in più.

Quindi, ricapitolando, scegliendo questa tipologia di tassi di interesse gli utenti sicuramente spenderanno uno 0,5 per cento di più al mese. In cambio, però, le compagnie assicurano che, anche se ci dovessero essere dei cambiamenti sostanziali nel mercato, le rate rimarranno sempre le stesse. Per questo motivo ci sentiamo di consigliare vivamente i tassi fissi per i mutui trentennali.

Tassi variabili: perfetti per risparmiare?

I tassi variabili sono l’alternativa ai tassi fissi. Questa soluzione viene scelta molto raramente dagli utenti e, secondo la nostra opinione, sono decisamente sconsigliati per i mutui trentennali.

Un mutuo del tipo di cui stiamo parlando parte da un tasso minimo (dello 0.2-0.5 per cento) e segue l’andamento del mercato. Questo cosa significa? Significa che un utente può potenzialmente risparmiare moltissimo grazie a quell’uno o due per cento in meno di tasso rispetto ai contratti con tasso fisso. Il problema principale con questa tipologia di tassi è che, se per qualche motivo, il mercato dovesse oscillare in modo violento allora anche le rate dell’utente vedrebbero delle variazioni molto importanti. 

Per quanto detto sopra, non vi consigliamo i tassi variabili per mutui trentennali. Basta pensare alla lunghezza del periodo di saldo di un mutuo di questo tipo per capire come il mercato possa giocare brutti scherzi all’utente portandolo a spendere molto di più del previsto. Nel caso in cui, invece, siate interessati in un mutuo dal periodo di saldo molto corto: il tasso variabile potrebbe fare al caso vostro! 

Tassi variabili con cap, che cosa sono?

I tassi variabili con cap sono un discorso molto complicato a cui abbiamo dedicato un’intera guida che vi consigliamo di consultare. Per riassumervi brevemente come funzionano questo tipo di tassi: il cap è il tetto massimo oltre il quale il tasso non può crescere. Quindi, i tassi che stiamo analizzando, possiedono sia le caratteristiche di un tasso fisso (la sicurezza, principalmente) che quelle di un tasso variabile (le potenzialità di risparmiare moltissimo).

Le spese totali

Quando si cerca di valutare quando un mutuo possa costarci in termini di spesa totale, non dobbiamo soffermarci agli interessi, perché esistono altri fattori che influiscono, in modo meno importante, sul totale. 

E’ importante esaminare con attenzione il TAEG. Questo indice ci segnala, in percentuale, quanto dell’importo che stiamo pagando con la nostra rata sia destinato a interessi, spese accessorie e così via. Ad esempio, una rata da duecento euro potrebbe avere un TAN del due per cento, ed un taeg del tre percento. Questo significa che la nostra rata è da 197 euro per il saldo del debito e 3 euro per spese accessorie e interessi.

Anche le assicurazioni sono spese accessorie molto importanti: un’assicurazione è una piccola somma di denaro che viene aggiunta ad ogni rata per fare sì che, nel caso si presentino problemi economici inaspettati, l’utente possa comunque provvedere al saldo delle rate senza essere punibile con penali e così via.

Quindi, quando valutate le spese totali di un mutuo trentennale, ricordatevi che il taeg che vi è stato proposto verrà applicato ogni mese alle rate, portando potenzialmente a spese molto importanti alla fine del periodo di estinzione del mutuo: sempre meglio accertarsi che le spese accessorie siano necessarie! 

Detto questo possiamo ritenere conclusa la nostra guida completa con tutto quello che serve sapere sui tassi di interesse dei mutui trentennali. Speriamo che il nostro approfondimento di oggi vi sia stato utile per capire quale sia il modo migliore per richiedere un mutuo. In caso contrario vi consigliamo di dare un’occhiata al nostro blog dove potrete trovare tutte le informazioni necessarie per richiedere in sicurezza un mutuo: tassi, documenti richiesti, informazioni utili e offerte migliori.